Alcune dritte da parte di chi comunica a platee di ogni tipo: i nostri Trainer.
Si chiama “arte oratoria”, ma la parola “arte” potrebbe trarre in inganno.
Infatti, alle volte, la confondiamo con la capacità di interpretazione, con l’estro, con doti personali innate e inspiegabili.
Ma non è così.
Comunicare efficacemente, soprattutto davanti a una platea, ha delle regole ben precise che, quando applicate, fanno sì che il nostro messaggio arrivi esattamente dove noi vogliamo.
Nel post “Parlare in Pubblico: che paura!”, ti abbiamo parlato di come superare la fobia associata al parlare di fronte a tante persone.
Oggi ti diamo alcune dritte sugli strumenti e sui supporti che ogni Public Speaker deve sempre avere.
Per farlo lo abbiamo chiesto ai nostri Trainer, tra cui: Livio Sgarbi, Andrea Grassi, Alessandro Mora, Roberto Pesce, Giovanni Sposito e Roberta Liguori.
Persone che da tempo si occupano di formazione e che passano più di 200 giornate all’anno davanti a platee di ogni tipo.
SUGGERIMENTI TECNICI, ORGANIZZATIVI E NON SOLO.
#1 – Computer portatile.
Ogni Public Speaker deve avere una o più slide da mostrare.
Diventa fondamentale creare la presentazione direttamente sul computer che si intende utilizzare.
Questo per evitare problemi di formattazione e tabulazione.
#2 – Telecomando Gira Slide.
Ormai ne esistono di tantissimi tipi e di tutte le marche. Più o meno di design.
Ti permette di girare le slide (o scoprire parti di esse) in un determinato punto del tuo speech.
I gira slide hanno anche il pointer laser, molto utile quando si ha la necessità di focalizzare l’attenzione su una parte specifica della slide.
A questo va aggiunto che, uno dei problemi dei Public Speaker è:
Dove metto le mani?
Questo strumento ci aiuta a risolvere almeno il 50% del problema!
#3 – Impianto audio.
La musica fa tappeto e riempie gli spazi.
Roberto Pesce
Questa frase descrive perfettamente l’importanza della musica.
La musica di sottofondo è la classica cosa di cui ci si rende conto solo nel momento in cui non c’è.
Fai in modo che ci sia. Ovviamente non durante il tuo speech, ma nei momenti di pausa, prima e alla fine del corso.
Con “Impianto Audio” non si intende qualcosa di iper-professionale, ma semplicemente due casse e l’amplificatore.
Alcuni dei nostri trainer utilizzano anche solo una piccola cassa, che si collega con il computer tramite il cavo USB o via Bluetooth.
NB: va da sé che è importante avere una playlist di musiche adatte.
#4 – Orologio.
Rimanere nei tempi è fondamentale per l’efficacia dello speech.
Siamo sempre più abituati a guardare l’orario sul cellulare e l’orologio da polso è sempre meno utilizzato.
Diventa quindi fondamentale avere con sé o un orologio da polso, oppure uno da muro (diametro 20/30 cm) da mettere in un punto strategico della sala.
Ti basterà un impercettibile colpo d’occhio per vederlo.
#5 – Pennarelli.
Anche il più tecnologico dei relatori deve saper utilizzare la lavagna a fogli mobili (ne parliamo al punto #9).
Di solito i pennarelli (esattamente come la lavagna) sono forniti dall’hotel o dalla location dove si svolge l’evento.
Però ci sono pennarelli e pennarelli.
I pennarelli che ogni Speaker deve sempre avere con sé hanno una caratteristica FON-DA-MEN-TA-LE:
Devono avere la punta a scalpello.
Questo consente al relatore di fare segni ben visibili anche ai più lontani.
Inoltre i colori che devono esserci sempre sono:
– Blu o Nero (meglio Blu);
– Rosso;
– Verde.
#6 – Biglietti da visita.
Che sia uno speech di vendita, formativo, motivazionale… Non importa.
Le persone ne vorranno sapere di più. Vorranno sapere che altre cose fai.
Alcuni di loro verranno a parlare con te, altri (più timidi o con meno tempo) andranno via.
Ecco perché è importante avere con te i biglietti da visita.
Ti consentirà di rimanere in contatto con tutti.
#7 – Erisimo.
Questa è una chicca.
L’erisimo, detta anche “L’erba dei cantanti”, ovviamente non è una sostanza stupefacente e nemmeno allucinogena, ma un rimedio portentoso contro le infiammazioni della gola.
La si può trovare in erboristeria: basta berne una tisana un’oretta prima dello speech e aiuta anche a rilassarsi un po’.
Oppure ci sono anche le caramelle di erisimo: in questo caso è consigliato assumerla 15 minuti prima dell’inizio.
GLI OGGETTI MUST.
Oltre a questi 7 segreti, ci sono altri oggetti must che solitamente vengono forniti dall’hotel (o dalla location), ma che vanno concordati prima e soprattutto, in caso non vengano forniti, devono essere trovati:
#8 – Proiettore.
Le slide, i video, le foto, ecc… Sono strumenti fondamentali per migliorare in modo esponenziale l’efficacia di qualsiasi speaker.
Nella fase di preparazione di uno speech, diventa sempre di più il tempo dedicato alla creazione di materiale visivo in grado di dare valore, fissare concetti e giungere dove le parole non possono arrivare.
Ecco perché è importantissimo avere un proiettore.
NB: se hai un Mac, devi avere anche l’adattatore VGA, il 99,9% delle location non lo possiede.
NB: la presentazione, i video, le foto, ecc… Vanno sempre provati prima dell’inizio dell’intervento, anche se i tempi sono stretti e anche se c’è il rischio di iniziare in ritardo.
È molto più facile recuperare tempo, che una brutta figura.
#9 – Lavagna a fogli mobili.
L’abbiamo introdotta al punto #5.
Questo è uno strumento utilissimo per sottolineare concetti, spiegare meglio alcuni punti e per creare maggiore interazione e vicinanza con il pubblico.
NB: è consigliabile avere sempre almeno 10 fogli bianchi, non si sa mai.
Ed eccoci all’ultimo consiglio.
La brutta notizia è che non si può comprare.
La buona notizia è che ognuno di noi ce l’ha già.
ATTINGI ENERGIA DALLE TUE EMOZIONI.
#10 – Emozione.
Anche i più grandi attori di teatro, formatori, speaker, leader e oratori, negli attimi che precedono il loro intervento sono emozionati come la prima volta.
Pensare di gestire l’emozione è un’utopia ed è completamente disfunzionale.
I bravi public speaker gestiscono le reazioni improduttive che queste emozioni possono far nascere e, soprattutto, attingono a piene mani dall’energia positiva che quell’emozione sta generando.
Per diventare un ottimo Public Speaker, non serve leggere libri o studiare per anni.
Serve semplicemente pratica, pratica, pratica.
Leggi anche: Il 50% delle tue potenzialità non sono espresse.
La mente gioca in anticipo.
Parlare in Pubblico: che paura!
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In questo articolo i nostri trainer hanno dato consigli prevalentemente tecnici e organizzativi.
Ovviamente una comunicazione efficace si basa anche su altri aspetti, che puoi conoscere e approfondire seguendo i nostri corsi.
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