La storia di Leandro Castan

La forza di stringere i denti e prendere decisioni coraggiose.

Leandro Castan

Siamo a Empoli, a pochi chilometri da Firenze e, più precisamente, allo Stadio Castellani.
È il 13 settembre 2014, il sole è tiepido, l’ideale per godersi una bella partita del campionato di calcio, da poco iniziato.

Le due squadre, Empoli e Roma, sono in campo.
Stanno giocando.

Leandro Castan, difensore centrale, è un ragazzo dotato di grande forza fisica e molto bravo nel gioco aereo.
È uno dei migliori difensori di Serie A e lo sta dimostrando.

Improvvisamente capisce che qualcosa non va.
Vaga per il prato disorientato.
Non se la sente di continuare a giocare.
Chiede il cambio.

Avevo le vertigini, stavo male… Non capivo cosa stesse accadendo.
Leandro Castan

Nei giorni successivi Leandro non si regge in piedi e vomita di continuo.
In pochi mesi perde 15 chili.

Ero uno dei più forti difensori e in un attimo sono diventato un Ex-Giocatore, con la paura di morire.
Lo stesso giorno in cui mia moglie mi ha detto che era in cinta di nostra figlia, i medici mi hanno dato il responso: Cavernoma al Cervello.
Leandro Castan

L’unica soluzione era una delicata operazione alla testa.
Leandro è confuso, ha paura, vuole tornare in Brasile.
Si prende una settimana per decidere.

In quei momenti ti passa ogni cosa per la testa.
Ero terrorizzato.
Ma volevo riprendere in mano la mia vita e ho accettato di fare l’operazione.
Leandro Castan

L’intervento riesce, ma per lui sono giorni durissimi.
Percepisce tutto, ma non riesce a muoversi.
La domanda che si pone continuamente è sempre la stessa: “Tornerò come prima?”.

Ricomincia ad allenarsi con la Roma, ma è lento.
Sembra l’ombra del calciatore che era prima.
Ha bisogno di tempo, ma lui è il primo a non concederselo.

Ha bisogno di cambiare ambiente e, in accordo con la società, decide di trasferirsi al Torino.
Qui trova l’alchimia giusta.
La squadra lo valorizza e gli dà la fiducia di cui aveva bisogno.

Ero nel posto giusto.
Avevo scoperto l’amore dei tifosi: la loro passione mi aveva contagiato e spronato a tirare fuori il mio meglio.
Leandro Castan

Leandro è praticamente tornato ai suoi livelli.
Contribuisce a portare il Torino a una classifica di altissimo livello.

Quella determinazione, oggi, lo ha riportato a giocare a livelli eccellenti.
È rientrato a far parte della rosa della Roma e ha tanta voglia di fare nuovamente la differenza.
Ancor più di prima.

Adesso sono più innamorato di questa città e di questa squadra.
Leandro Castan

Con questa storia di vita, vogliamo riflettere insieme a voi rispetto a quanto dentro ogni persona ci sia un potenziale enorme.
Una forza straordinaria che, una volta consapevolizzata, in certi momenti può diventare determinante per stringere i denti, tenere duro e prendere decisioni coraggiose.

Il Team Ekis.

PS: In modo non ufficiale (non è uscito sui giornali) Castan si è fatto seguire da un Mental Coach nel suo percorso, un professionista che l’ha aiutato a tirar fuori ciò che già c’era in lui…

2 Commenti

  1. Antonio

    Ciao Leandro, sei come un fratello per me, il fratello che noj ho mai avuto e che tanto avrei desiderato. Sono Romanista, ma prima di tutto un essere umano che ama la vita. Tvb Leandro.
    Antonio

    Rispondi
  2. Gianluca

    Grazie Antonio per questo tuo bellissimo messaggio.

    Rispondi

Invia commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *