Voleva farlo vincere.
È il 1991 e siamo a Chicago.
Finale dei Chicago Open di tennis. In campo la sorte ha messo due fratelli.
John e Patrick McEnroe.
John è alla fine di una carriera sfolgorante, ha vinto tutto ed è stato sempre ai vertici della classifica ATP.
Patrick invece, in carriera, ha vinto un torneo minore e il suo miglior piazzamento ATP è stato il 28° posto.
John è decisamente più forte di Patrick, ha classe e talento da vendere, ma non deve dimostrare nulla a nessuno…
E quindi decide di “farlo vincere”.
LA PARTITA.
Il primo set finisce 6-3 per Patrick.
Il pubblico rumoreggia, e qualcosa scatta nella testa di John.
Lui è un campione, ma è anche quello delle sfuriate con gli arbitri, dei siparietti con Jimmy Connors e della frase…
Ho più talento io nel mio mignolo che Lendl in tutto il corpo.
John non ci sta a perdere.
Inizia a giocare e i due set successivi finiscono 6-2/6-4.
Game, Set and Match.
COMPETITIVO. ANCHE CON LE PAROLE.
Poco prima che John serva per il Match, dalla tribuna si sente squillare un cellulare.
Patrick dice: John era mamma, ha detto di tornare a casa presto.
Risate di tutto il pubblico.
John risponde: Allora vedi di sbagliare la risposta.
UN CAMPIONE GIOCA SOLO PER VINCERE.
Sicuramente altri campionissimi avrebbero lasciato vincere il fratello.
Lui non aveva bisogno di quella vittoria, ma… John McEnroe si è allenato una vita intera per vincere.
Un Campione gioca per vincere, non conosce altro modo di giocare.
Abbiamo scelto di raccontare questo episodio, non tanto perché rappresenti un comportamento da seguire, o per giudicarlo giusto o sbagliato da un punto di vista umano.
Ma perché è un esempio eclatante di quanto il giocare per vincere sia una delle caratteristiche dei Campioni.
Una caratteristica che non dà la certezza di vincere sempre, ma che nel lungo periodo paga.
Anche perché, per giocare per vincere, c’è solo un modo (a prescindere dal talento): allenarsi quotidianamente ed essere disposti a pagare il prezzo.
ALLENARSI TUTTI I GIORNI NON BASTA PER VINCERE.
Allenarsi quotidianamente è fondamentale per ciascun atleta.
Ma la preparazione fisica non basta per vincere.
L’esempio di John McEnroe dimostra come l’aspetto mentale, emotivo e psicologico influenzino fortemente i risultati delle performance sportive.
Per questo l’allenamento mentale è importantissimo e sempre più atleti, agonisti o amatori, si affidano ad un Mental Coach al fine di concretizzare i risultati che meritano.
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