“Non ho mai pensato di poter essere io.”

Avere poca autostima limita le azioni che decidiamo di compiere.

L’articolo di oggi è di Riccardo Togni che, insieme ad altri neo e futuri Coach, fa parte del progetto CANTERA di Ekis: un progetto di formazione appositamente pensato per offrire, a chi sta per diventare Coach, competenze strumenti in più.

Elementi per lavorare con efficacia, professionalità con le persone e suggerimenti utili per inserirsi con ancor più facilità nel mercato del Coaching.

CANTERA è un vero e proprio vivaio di Coach a cui teniamo tantissimo.
Un progetto curato dal nostro Trainer Andrea Zavaglia.
Un Team composto da persone di grande valore: ragazzi e ragazze a cui oggi vogliamo dare voce.

Riccardo Togni ci racconta una sua esperienza personale nel mondo del Basket, che dimostra quanto l’autostima influisca sulle azioni che decidiamo di fare o non fare.
L’autostima, è un motore che ci spinge all’azione: averne poca può frenare il nostro agire.

 


AUTOSTIMA: UNA PAROLA COMPOSTA.

Molte persone sostengono che l’autostima si alzi e si abbassi a seconda delle situazioni che si incontrano strada facendo.
Pensano di non poterci fare molto.

Da un certo punto di vista sono d’accordo: il mondo esterno influenza parecchio l’autostima.
Ma, essendo la parola Autostima composta da due paroline, auto e stima, sono fortemente convinto che la stima in te stesso/a possa essere influenzata molto di più dalle azioni che fai, piuttosto che da quelle che ti capitano.

 


LA STORIA DI GINO.

Non troverai scritta qui la ricetta della pastiglia per l’autostima.
Non troverai la soluzione immediata al problema perché, per lo shock, si abbatterebbe in un istante la tua autostima e la cosa mi sembra poco utile. 🙂

Troverai invece utile, una storia che mi è successa pochi mesi fa, quando sono stato chiamato dal nuovo allenatore di una squadra di basket, per lavorare con un gruppo appena creato.
Un gruppo formato da giocatori senior di diversa esperienza e da giocatori piuttosto giovani.

E’ la storia di uno di questi ragazzi che, per comodità, chiameremo Gino.

 


“NON HO MAI PENSATO DI POTER ESSERE IO…”

Secondo l’allenatore, Gino, sulla carta uno dei migliori giocatori della squadra, fatica ad esprimere tutto il suo potenziale a causa di un problema di bassa autostima.
Verifico durante le attività.
Vedo che effettivamente il ragazzo manifesta questa difficoltà.

Indago meglio e scopro con grande sorpresa che è molto consapevole di quello che sa fare.
Sa di essere uno dei migliori, anche se giovane.
Noto come questa cosa gli piaccia un sacco e lo motivi ad impegnarsi sempre di più.

Allora approfondisco la questione e vedo che, in campo, gli succede una cosa strana: omette di dare quel consiglio utile, quella buona intuizione, quella parola a un compagno, che per lui sono cose naturali, istintive.

Quello che dice a se stesso è fortemente limitante.

Non ho mai pensato di poter essere io, nel team, ad avere questo ruolo.
Gino

Assecondando questo suo pensiero, più migliorava, più cose vedeva e capiva.
Più non le comunicava, più si sentiva di non essere utile alla squadra.

 


OMETTERE UN’AZIONE È UN’AZIONE.

Quante volte ti capita nella vita di tutti i giorni una situazione simile a quella di Gino?

Hai capito che puoi fare qualcosa di utile e, per qualsiasi motivo apparentemente valido, magari decidi di non fare. Al di là del motivo, che è diverso per ognuno di noi, anche omettere un azione è un azione.

Che tipo di azione?
Un sabotaggio alla tua stima personale.

 


DECIDERE DI FARE UNA SCELTA E AGIRE.

Quando sai che puoi fare un azione, un gesto, dire quella cosa, e trovi scuse per non farla, per non dirla, sei fiera di te stessa, sei fiero di te stesso?
La risposta, spesso, è: NO.

Quindi?
Cosa ha fatto Gino per invertire la situazione?

Ha deciso.
Ha deciso di fare quel passo in più per cambiare strategia.
Ha scelto di agire e ha scelto in che modo farlo (un aiuto l’ho dato anch’io).
Ha agito: è diventato capitano della squadra perché i compagni, una volta modificato il suo approccio, hanno riconosciuto le sue grandi qualità!

Qual è la chiave?
Decidere di fare una scelta e agire con fatti concreti.
Avere stima di sè, è una scelta.

 


UN BUON MODO PER AVER STIMA DI SÈ.

Com’è la tua autostima ora?
Quali azioni stai omettendo che ti fanno sentire troppo poco orgoglioso/a di te?

Pensa a cosa ti serve fare, a come agire, per essere soddisfatto/a e contento/a di te.

Se ti stai chiedendo come fare a capire se le azioni che vuoi fare siano quelle giuste, sappi che è una bella domanda. Lo scoprirai comunque dopo.

Un buon modo per aver stima di te è fare la cosa che ritieni più giusta per il motivo che ritieni più giusto.

Riccardo Togni


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